Torino cambia volto: un nuovo Piano Regolatore per una città ambientale e innovativa

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Torino cambia volto: un nuovo Piano Regolatore per una città ambientale e innovativa

Dopo 30 anni senza un vero aggiornamento urbanistico, Torino si prepara a dare una svolta grazie al nuovo Piano Regolatore Generale (PRG), pensato come strumento strategico per guidare il futuro della città in chiave sostenibile e partecipata. 


Una visione costruita insieme ai cittadini


Il processo che ha portato al nuovo PRG è stato fortemente partecipativo: tra il 2023 e il 2025 l’amministrazione comunale, con l’aiuto di Urban Lab, ha coinvolto i quartieri attraverso il progetto “Voci di Quartiere”, realizzando incontri, passeggiate urbane e spettacoli nelle piazze per comprendere le esigenze reali dei torinesi. 
Sono stati raccolti quasi 5.000 questionari da parte di cittadini tra 15 e 80 anni, che hanno contribuito a delineare gli orientamenti del piano preliminare.
In parallelo, TheBrief.city riporta che sono state coinvolte circa 5.500 persone, con un’attenzione particolare alla rappresentanza femminile (55%) e a cittadini con background migratorio. 


Rigenerazione urbana e consumo di suolo: l’ambiente al centro


Uno degli elementi rivoluzionari del nuovo PRG di Torino è la transizione da un modello espansivo a uno basato sulla rigenerazione. Invece di consumare ulteriore suolo, l’amministrazione punta a trasformare e riutilizzare aree già urbanizzate. 
Questo significa ridurre l’impatto ambientale della crescita urbana, concentrando gli interventi su porzioni di città che hanno già infrastrutture, ma necessitano di riqualificazione.

In particolare, il piano pone l’accento su:
aree naturali urbane (parchi fluviali, colline, corridoi ecologici) per rafforzare il verde cittadino; 
permeabilità del suolo per migliorare la resilienza urbana, cioè la capacità della città di reagire a eventi climatici, come piogge intense;
- una visione metropolitana, coinvolgendo i comuni limitrofi per costruire una rete di sostenibilità ambientale condivisa. 


Regole più flessibili e un modello di zonizzazione evoluto


Il vecchio PRG (risalente agli anni ’90) aveva una zonizzazione rigida, che assegnava funzioni precise e statiche alle aree urbane. Il nuovo piano, invece, propone un territorio più adattivo, in cui le destinazioni d’uso possono evolvere in base alle esigenze socio-economiche, senza ricorrere a decine di varianti. 
L’idea è di semplificare le normi, rendere le procedure più rapide, ridurre i tempi e offrire regole chiare per cittadini, imprese e investitori.


Quartieri al centro: la città della prossimità


Una delle grandi novità riguarda il riconoscimento dei 34 quartieri di Torino come unità fondamentali per la vita urbana.
Il piano vuole rafforzare il ruolo dei quartieri come luoghi di prossimità: servizi, spazi pubblici, verde e mobilità diventeranno più equamente distribuiti. 
In questo modo, si vuole favorire la “città 15 minuti”: un modello urbano in cui, in pochi minuti a piedi, in bici o con mezzi pubblici, si possano raggiungere scuole, parchi, mercati e servizi essenziali. 


Infrastrutture, innovazione e lavoro


Il nuovo Piano Regolatore non è solo ambiente: è anche business, ricerca e manifattura avanzata. Secondo il sindaco Stefano Lo Russo, il piano accelera le connessioni tra ricerca e impresa, favorisce mix funzionali (residenziale, produttivo, formativo) e punta a consolidare la vocazione di Torino come hub innovativo. 
Ci sarà inoltre spazio per spazi ibridi e flessibili, dove la produzione avanzata coesiste con la vita urbana, oltre a incentivi per lo sviluppo di infrastrutture verdi e sostenibili. 


Mobilità sostenibile


Un altro pilastro del piano è la mobilità efficiente e verde. Il PRG promuove trasporti pubblici sostenibili (es. metropolitana, bus), ma anche modalità dolci come la bicicletta e la camminata, all’interno di una rete urbana più integrata. 
L’obiettivo è ridurre l'uso dell'auto privata, abbassare l’inquinamento, e rendere gli spostamenti più sostenibili per tutti.


Inclusione sociale e abitare

Sul fronte abitativo, il nuovo regolatore prevede di ampliare l’offerta di alloggi, favorendo progetti di housing inclusivo, per garantire che anche chi ha meno risorse possa restare in città con dignità. 
In parallelo, si punta a creare una migliore qualità della vita anche nei quartieri più periferici, con l’integrazione di spazi pubblici, verde, servizi e connessioni sociali.


Round finale: tempi, investimenti e governance


  • Il progetto preliminare del PRG è previsto per essere approvato dalla Giunta comunale entro dicembre 2025

  • Il Consiglio comunale dovrebbe esaminare il piano all’inizio del 2026. 

  • Il piano si fonda su una collaborazione multi-stakeholder: il Comune ha coinvolto università (Politecnico di Torino, Università di Torino, IUAV), Bloomberg Associates per consulenza internazionale, e professionisti locali. 

  • Sono previsti quasi 1 miliardo di euro di investimenti per dare concretezza alle trasformazioni urbane. 



Il cambiamento ambientale come motore di rinascita


In sintesi, il nuovo Piano Regolatore di Torino rappresenta una svolta epocale: non più una città che semplicemente “cresce”, ma una città che rigenera, si adatta e innova, con un forte rispetto per l’ambiente e le comunità locali.
Torino punta a diventare un modello di città ipersostenibile: verde, resiliente, tecnologica, inclusiva. Se le promesse del piano verranno realizzate, potremo guardare al futuro con speranza: una Torino più equa, più connessa e più verde.

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